Condannato l’Uber cinese: il regolatore di internet ha inflitto una sanzione di 1,2 miliardi al colosso locale Didi, accusato di reati relativi ai dati personali. La Chinese Cyberspace Administration spiega di avere “prove incontrovertibili” che Didi ha ripetutamente violato la legge cinese in termini di sicurezza e protezione dei dati personali, in particolare di aver archiviato illegalmente le informazioni personali di oltre 57 milioni di conducenti in formato non sicuro e aver analizzato a loro insaputa i dati dei passeggeri, comprese le foto presenti nei cellulari. “Nonostante le autorita’ di regolamentazione abbiano disposto rettifiche, non e’ stata apportata alcuna correzione generale e approfondita”, dice l’autorita’, specificando che le violazioni hanno riguardato un periodo di sette anni da giugno 2015.
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